Certificazione Unica 2019: ecco cosa sapere
La certificazione Unica 2019 certifica i redditi di lavoro dipendenti e assimilati, quelli di lavoro autonome e le provvigioni
Con la certificazione unica 2019 vengono definiti e precisati tutti i dati che riguardano i redditi di lavoro di tutti coloro che hanno un’occupazione. Una volta compilata la cu, va rilasciata ai datori di lavoro, all’Istituto di Previdenza sociale (Inps), ai committenti (sostituti d’imposta nel caso), all’Agenzia delle Entrate e ai percettori delle somme. Tale invio, però, dev’essere sempre effettuato in scadenze ben definite. Andiamo a scoprirlo nel dettaglio.
La certificazione Unica 2019: in cosa consiste
La cu 2019, è la certificazione dei redditi che ha sostituito il vecchio modello Cud. In tale documento si possono elencare i redditi di lavoro dipendente e assimilati ad altri redditi. Tuttavia, viene fatta eccezione per colf e badanti che dichiarano redditi tramite la dichiarazione sostitutiva. Per compilarlo ovviamente si usano dei modelli già approvati, scaricabili anche tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.
Certificazioni Unica 2019: cosa cambia
Con il subentro del Cu 2019, sono anche subentrati alcune novità. La prima è quella riguardante i sostituti d’imposta. Questi ultimi rilasciano la Certificazione unica contenente dati fiscali e di previdenza sociale, che riguardano le contribuzioni diverse dall’Inps, come per medici, veterinari o libere professioni, che sono state però rilasciate in modo separato e in aggiunta alla Cu 2019. In più, nel nuovo 730, l’elenco contiene la liquidazione mensile del TFR, come integrazione alla retribuzione. Integrazione prevista per i lavoratori dipendenti del settore privato. Tale quota non va ad influire sui limiti di reddito. Soprattutto in caso di richiesta di riconoscimento per bonus Irpef. Nel modello, sia in quello ordinario che in quello sintetico, sono presenti dei cambi per la gestione delle somme residue delle deduzioni spettanti nel caso si parli di somme restituite al datore di lavoro con le certificazioni anche degli anni precedenti.
Ci sarà anche uno spazio dedicato all’Ape Inps, ovvero l’indicazione del credito riconosciuto dall’Inps a fronte degli interessi e del premio per l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica e una nuova sezione per indicare alcune tipologie reddituali per cui è previsto un inquadramento fiscale diverso. Infine, tra le novità, nel modello Cu 2019, ci sono sezioni dedicati ai premi di risultati, per gestire le somme erogate ai lavoratori attraverso bonus produttività. Con imposta Irpef e addizionali al 10%; il regime speciale, per indicare i redditi di lavoro dipendente prodotto in Italia; rimborsi di ben e servizi non soggetti a tassazione e la sezione riservata al nuovo regime fiscale delle locazioni brevi.
Certificazione Unica 2019: quando scade
In più, il nuovo modello 730 2019, ha riportato anche una scadenza diversa rispetto all’ex 730. La certificazione unica dev’essere consegnata entro il 31 marzo 2019. tuttavia, visto che l’ultimo giorno di marzo si trova di domenica, la scadenza effettiva è il 1° aprile oppure entro 12 giorni dalla richiesta del dipendente nel caso di cessazione del rapporto di lavoro. La Cu, come abbiamo già spiegato, dev’essere consegnata dal contribuente sia al proprio datore di lavoro, che a sostituti d’imposta o enti eroganti, e dagli enti pubblici o privati che erogano trattamenti pensionistici. Il modello può essere poi inviato sia via pdf, tramite formato elettronico, ma solo quando il dipendente è in grado di poterlo scaricare.
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