Come fare business con il vino

Il vino, come tutto ciò che proviene dall’agricoltura, è considerata tutt’oggi un’ottima opportunità di commercio. 

Questa bevanda alcolica fermentata è un must non solo sulle tavole degli italiani ma anche all’estero. Il vino infatti è un prodotto molto richiesto ed ampliamente esportato. Pur essendo un business di nicchia, inoltre, questa bevanda è anche una tra le fonti d’investimento più durevoli e a prova di crisi che potreste mai trovare. Ma per arrivare al nostro obiettivo c’è bisogno di molta pazienza e duplice impegno. Poiché aprire un’azienda vitivinicola o coltivare l’uva è un progetto molto molto lento. Si può scegliere poi se aprire un vigneto oppure un’azienda vitivinicola. Le opzioni di solito si raggrumano in una sola possibilità: aprirle entrambi. Scopriamo in linea di massima cosa serve.

Business con il vino: come cominciare

Prima di tutto vi occorre uno o più ettari di terra adatto, non solo in quanto a suolo, ma anche per quello che riguarda la burocrazia. Bisogna difatti capire se il terreno da noi scelto rientra nelle aree in cui è consentito nuovi vigneti da vino. Terreni che, in aggiunta, è già presente una forte tradizione viticola e dalla rinomata fertilità. Queste zone sono chiamate zone C. Una volta intuito il possibile sbocco della propria coltivazione, bisognerà verificare i possibili finanziamenti regionali. Alcune regioni, infatti, per facilitare l’insediamento dei giovani in agricoltura, tendono ad agevolare la costruzione di nuovi vigneti con l’assegnazione di diritti d’impianto attinti dalla riserva regionale.

Business con il vino: gli strumenti

Una volta effettuati tutti i dovuti controlli, bisognerà prendere un terreno di minimo 3 o 4 ettari e decidere quali varietà consigliate e autorizzate dalla provincia o dalla regione di appartenenza si potranno coltivare. Alla base di quella che è l’azienda vitivinicola è la cura e la dedizione. Difatti, bisognerà decidere il modello viticolo da intraprendere. Ed in più saranno necessari anche gli schemi della potatura (sia invernale che estiva), i macchinari per la vendemmia e la manodopera. Di solito, per una vendemmia a mano, occorrono 7-8 stagionali, tuttavia, i macchinari possono facilitare questo lavoro. Queste accortezze sono infatti NECESSARIE per continuare a mantenere il proprio business con l’uva. In aggiunta  assieme alla cantina (indispensabile) e spazi adibiti al deposito e allo stoccaggio per macchinari e attrezzatura.

Business con il vino: il raccolto

È qui che entra in gioco la pazienza. Perché, i vigneti, per un raccolto abbondante, hanno bisogno di cura, di tanta (ma proprio tanta) dedizione e di molto tempo. Ci vogliono un paio d’anni per affrontare il primo raccolto. La Vendemmia viene fatta indicativamente all’inizio dell’autunno. In seguito, man mano che si procede alla raccolta, dell’uva questa deve venire subito lavorata. Il tutto per trasformare il prezioso chicco d’uva prima in mosto e successivamente, tramite fermentazione, in pregiato vino. Ma una domanda sorge spontanea: quando sarà possibile cominciare a vedere dei guadagni? Durante l’imbottigliamento (che prevede l’uso di diversi macchinari) si potranno fare accordi con punti vendita specifici e/o ristoratori, alberghi e quant’altro. Cercando di pubblicizzare la propria attività tramite social, sagre e passa parola. 

Business col vino: i guadagni

Una volta intrapresa l’azienda, il costo indicativo per la produzione di vino, compreso di manodopera, energia, ammortamenti delle attrezzatore e prodotti enologici, varia da 0,15 a 0,30 euro per litro. Tuttavia, si farà una notevole differenza a seconda che si tratti di vino bianco o rosso. Con una netta distinzione anche per il vino sfuso. Mentre, il vino imbottigliato prevede costi legati alle bottiglie, cartoni, tappi, etichette, consegne e registrazioni. Con un vigneto di 4 ettari (ipotizzando una produzione di 500 quintali di uva o di 350 ettolitri di vino), il fatturato annuo, sebbene molto variabile, si estende alle 40mila bottiglie di vino all’anno. Vendendo le bottiglie a 3,50 euro per ognuna, si avrà un fatturato annuo di 140.000 euro. Ma, con la dovuta pazienza, i rendimenti si quadruplicano già dopo 5-10 anni. Difatti, con il passare del tempo, mentre la bevanda invecchia, i vigneti diventano più pregiati. Le stesse colture danno uva sempre più ricca e quindi dando al vino un sapore più intenso.

Business con il vino: Elena Fucci

Da prendere in esempio è l’attività di Elena Fucci, situata a Barile, nel potentino. La sua azienda è stata fondata sui 6 vigneti più vecchi del Vulture, (addirittura alcuni hanno 70 anni). La società vitivinicola ha preso piede nel 2000. E dopo soli 14 anni di premi (oltre che con molta determinazione), l’azienda ha fatto del vino “TITOLO”, un prodotto unico e diffuso in tutta Italia. La sua determinazione ha portato avanti l’azienda fino ad oggi, ricevendo anche il celebre titolo “Wine Spectator” per “Finest Italian Wines: 100 greatest producers 2017”. Recensioni anche sul Gambero Rosso e Bibenda, il suo pregiato Aglianico ha vinto anche il premio come “ViniBuoni d’Italia 2017”, “Bibenda 5 grappoli” e ancora premi per l’annata 2014.

Per ulteriori informazioni cliccate sul suo sito: Elena Fucci

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